Osservo i fatti di questi giorni, i cortei e le dimostrazioni: io li vedo come un futuro in bianco e nero. I ragazzi che sfilano e urlano slogans, che saltano e si abbracciano per le strade mentre passano dimostrando contro il decreto Gelmini, questi ragazzi sono nati mentre cadeva il muro di Berlino e un certo modo di fare il marxismo, sono certo che nessuno di essi ha mai camminato per le strade sotto il cielo degli anni 70.
Li sento parlare in Tv o in giro per la città: sanno poco e quel poco è cosa di terza mano assimilata in fretta da qualche filmato televisivo.
E' qualcosa di disperante: una minestra ideologica riscaldata e consumata in una dimensione senza tempo; altrettanto disperante capire di essere solo a sentire così. Ho sentito i cori anti Gelmini e gli slogans, sono un remake una copia triste dell'originale: è spuntato di nuovo il "collettivo studentesco", i picchetti, i tamburi, i megafoni e , ovviamente, i Che Guevara sulle bandiere rosse.
Ho guardato molti notiziari, ascoltato decine di "salotti" sulle varie reti televisive e la sensazione rimane, precisa: questi ragazzi sognano di cristallizzare il mondo. Ed io continuo a non capire: in nome di cosa protestate giovanotti? Volete davvero difendere una scuola così? Una scuola e un'università schiava del malfunzionamento, del pressapochismo, dei baroni e dei loro privilegi? Una cosa vecchia e misera che non da futuro nè cultura ma solo un posto di parcheggio esistenziale sine die?
La riforma Gelmini non vi piace? Va bene, protestate, è vostro diritto; ma fatelo per qualcosa di veramente nuovo e produttivo non per difendere lo sfascio assoluto! Siete arroccati a difesa della cittadella del privilegio e delle baronie, quelle che hanno ridotto il vostro paese nel modo che vedete. Cambiatelo con fierezza, sacrificio, cultura e senza slogans maleodoranti gestiti da vecchi marpioni senza scrupoli. Aprite gli occhi.
2 commenti:
speriamo in bene "salina" forse non si sono ancora resi conto che questa scuola non funziona... mah!
UNADONNA- Io credo che per molti studenti il problema semplicemente non si pone così come non si pongono altre questioni che li metterebbero di fronte alle loro responsabilità di uomini e cittadini. Francamente non riesco a trovare, guardandomi attorno, altre spiegazioni. Per gli altri, che io non so quantificare, l'atmosfera è irrespirabile e pericolosa per l'incolumità individuale; quindi zitti e defilati che è molto meglio che essere vittime di un crucifice continuo.
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