Ieri sera a mare ci sono andato davvero, ed ho aspettato la luna per sorprenderla mentre trescava col mare. Ed ero solo.
Credo d’averlo detto tempo fa: parlo sempre e solo d’amore, anche se gli argomenti sembrano i più vari il pentagramma è quello. Evidentemente non sono capace d’altro. Evidentemente mi appare così indispensabile da dargli tutto lo spazio di cui dispongo.
Credo d’averlo detto tempo fa: parlo sempre e solo d’amore, anche se gli argomenti sembrano i più vari il pentagramma è quello. Evidentemente non sono capace d’altro. Evidentemente mi appare così indispensabile da dargli tutto lo spazio di cui dispongo.
Lo sento, come assenza o presenza, in ogni occasione…e se parlo delle campagne assolate della mia isola è amore; se vi racconto del branco di ricciole incontrato nelle acque di Linosa è amore; se vi dico che ho immaginato di togliermi di mezzo è amore. Non sarò certo io a dire la parola definitiva, a spiegarmi e trasmettervi finalmente il segreto bilancio di questo sentimento. Non sarò io e mi dispiace perchè in fondo penso di averla intravista un paio di volte la risposta giusta…troppo poco e troppo in fretta. Che mi manchi da morire è palese, altrettanto chiaro che non sarà in questa vita che potrò stringergli i fianchi. Solidarietà? Affetto? Stima? Consapevolezza?Passione? Sesso?Gelosia?
Ieri sera ho pensato, guardando la luna affacciata sul mare, che l’amore per me era ed è sempre stato l’eco della mia solitudine dinanzi alle cose che amo. Il desiderio perennemente insoddisfatto di condividere la poesia della vita in tutte le sue manifestazioni con un'altra da me. Perché io così, da solo, non mi basto, non mi accetto: è uno spreco indicibile non potere o non riuscire a dire guarda, tocca, senti ad un altro essere che lo intenda così come io lo respiro, lo scrivo…lo vivo.
Pensai che il blog sarebbe stato utile a questo: la testa fuori e le mani alzate per continuare a rincorrere i sogni, per non sfogliare le pagine da solo. Così in gran parte è stato: devo confessarvi che, tranne i momenti di fisiologica stanchezza, queste pagine mi escono fuori con una naturalezza che sorprende anche me ma non avevo considerato i pericoli che cavalcare la tigre del consesso umano comporta. Esiste una sensualità nel proporsi per scritto che non ha nulla da invidiare a quella che vive nelle pieghe della carne, una febbre oscura e improvvisa che non viene dalle propaggini di un letto; io non ho intenzione di negarla e, se la incontro, riconoscendola mi abbandono a lei con sconsiderata fede. L’amore prende e dà, più lo misuriamo e più ci sfugge, inserito nelle roboanti categorie della nostra tremebonda mediocrità ride di noi, ci sfiora, a volte si presenta dopo una svolta e ci fa sbandare con cinica abilità. Tempo fa è ricomparso fra le righe e i commenti di questo luogo: è entrato si è seduto al mio tavolo, mi ha sorriso e mi ha chiesto” che mi dai per vivere?”- “ tutto”- gli ho risposto con folle imprudenza. E lui mi ha divorato, spolpato e buttato via, con le vesti di una donna che faceva finta di non sapere, di non volere, di non poter decidere: è accaduto sapete e, infine, non è mancata nemmeno la scenata di gelosia, immancabile, perché troppe le presenze femminili e troppi i desideri…troppo insomma! Quindi chiuso, cancellato, nessun contatto. E se poi entri in un blog di una donna che scrive poesie e le dici “bella, canta ancora per me, c’è una vita e c’è una morte, se esisti è stato bello incontrarti” arriva lo stronzo di turno che urla” è mia, che vuoi, stalle lontano è la MIA donna.”
Io credo che siamo solo nostri, che ciò che condividiamo con un sorriso di piacere resti nostro per sempre. Ci credo fermamente e se racchiudo in un solo fardello questo blog, non c’è niente di cui riesca a vergognarmi, nessuna parola che non vorrei aver detto; se questo spazio finisse qui ed ora, dovrei dirvi che ognuno di voi mi ha consolato, magari inconsciamente, e mi ha aiutato in questa strada che ha un’unica meta: presentarmi degnamente davanti alla mia signora. Di sera, tutte le sere della mia vita, la chiamo per dirle che quando verrà non avrò nessun timore, le scoprirò il viso e la bacerò sulla bocca, sentirò il suo seno contro di me e sarò libero, finalmente libero…
4 commenti:
Desiderare una comunione d'anime è il sogno di ognuno di noi, il credere che in qualche luogo, vicino o lontano, c'è una persona che aspetta te, il tuo sorriso, il tuo sguardo, la tua risata, il tuo profumo. Un bacio rubato come un battito di ciglia, una carezza lieve come foglia al vento. Sapere che il tuo cuore non batte solo per te ma per noi, per un sospiro d'amore o una lacrima di gioia.
Buona notte F.
Secondo me hai scritto una cosa bellissima. Di fronte a questi post rimango sempre con poche parole. E' difficile farle uscire quando se ne sono lette di cosi' intense.
Posso solo ringraziarti, per aver espresso e condiviso tutto questo...
Sinceramente...
Tu hai richiamato l'ansia che mi sta accompagnando tutte queste giornate. Ti sono sorella di martirio . Ho sentito le tue parole come fossero l'espressione di questa mia inquietudine che mi sta logorando . Ogni tua parola è mia , sentita e sofferta. Ma mi hai ucciso ora. e non ho più parole
Avrete senz'altro capito che sono per così dire "sospeso". Sensazione difficile da spiegare, fatta da un groviglio di umori non tutti definibili. Però le risposte ai vostri commenti dovrei darvele: il fatto è che dopo aver scritto questo post mi sono esaurito e adesso sono in attesa di vento. Poi, francamente, i complimenti un po' mi bloccano e erimango sempre come uno scemo a farfugliare frasi sciocche- Come adesso del resto.
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