mercoledì 24 settembre 2008

SCOLASTICHE ABITUDINI


A scuola avevo un maestro unico. Mi ha insegnato a leggere e a scrivere, in pratica mi ha dato lo strumento per differenziarmi da un animale e lo ha fatto per poche lire. Gli stipendi non sono cambiati poi molto, anzi il potere d’acquisto è certamente diminuito ed è risaputo che gli insegnanti italiani sono i meno pagati. Però il livello d’istruzione è basso, più basso della media europea; devo riflettere su quest’ultima cosa.

La mia esperienza, finora, mi ha dato indicazioni diverse nel senso che i somari sono equamente divisi in tutte le nazioni europee: per esempio ho conosciuto ragazzi inglesi di assoluta ignoranza, loro coetanei francesi di grande arroganza e altrettanta ignoranza. Ma di fatto basta parlare con un quindicenne italiano per accorgersi del vuoto (naturalmente le eccezioni confermano la regola) e questa asimmetria diventa ancora più evidente se si confrontano i freddi numeri: abbiamo 868000 docenti più 90000 di sostegno- ci sono 167000 bidelli- abbiamo un insegnante ogni 11 alunni (Francia e Inghilterra uno ogni 20). Insomma la scuola italiana dovrebbe splendere per efficienza e pulizia, invece affonda.

Per l’istruzione spendiamo il 3,4 % del PIL come la Germania ma è sicuramente poco. Credo che agli italiani del livello culturale dei propri figli (tutti geni incompresi ovviamente!) interessi poco; così come ai bidelli ( pardon collaboratori scolastici) interessi intascare lo stipendio e non fare altro visto che la pulizia e la refezione sono in genere affidate ad appalti esterni. Campo minato: appena si tocca questo argomento hanno tutti ragione e poi i posti di lavoro non si toccano, vada come vada e via così con i giudizi che sono dei numeri espressi in lettere e decine di insegnanti di sostegno che spesso non hanno nessuno da sostenere e edifici cadenti ridotti ancora peggio da un vandalismo dilagante.

Ieri parlavo con un insegnante, era disilluso e stanco: ad un certo punto ha sbottato “parole solo parole le tue, lo sai quanto guadagno lordi in un anno? 27500 euro tredicesima compresa e tutto ciò dopo una laurea, l’abilitazione e più di 15 anni di servizio! Che razza di discussione vuoi fare con questi numeri? Io posso solo arrancare in dignitoso silenzio.”
Ho letto con attenzione il recente discorso del ministro Gelmini: è duro ma puntuale, non mi sembra sbagliato affermare che “la scuola deve essere un’agenzia educativa e non un’istituzione per moltiplicare i posti di lavoro…discutere di scuola sovrastimando la possibilità di creare posti di lavoro è un errore colossale.”
Comunque le insegnanti di sostegno che portano i bambini in corteo con il lutto al braccio sono una cosa inguardabile.

8 commenti:

silvio ha detto...

Purtroppo garantire un posto fisso, se da una parte ha creato sicurezza e serenità, dall'altra ha creato anche tanto lassismo e incapacità.
Bisognerebbe puntare il dito non solo sui "diritti" dei lavoratori, ma anche sui "doveri".
La scuola va rivista, così com'è funziona solo in parte. Non sforna una gioventù con sani ed onesti principi, e soprattutto culturalmente elevati.
Ed io sono sempre convinto che la miglior arma di difesa sia la preparazione culturale...

VIRI ha detto...

@ SILVIO- D'accordo, la cultura generalmente intesa è il miglior rimedio contro le brutture del mondo; unica salvezza vera contro le ideologie che tendono a tirarci per intero dala loro parte e ad annullare tutto il resto.

Gianluca Pistore ha detto...

Ciao, molto interessante il tuo blog, ti andrebbe uno scambio link?

www.gianlucapistore.com

Nadia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nadia ha detto...

Lo stipendio dell'insegnante che hai citato non è altro che lo stipendio medio di un impiegato normale (io prendo meno), ho molte meno vacanze di loro e più ore di lavoro. Avranno anche le loro ragioni (come i piloti Alitalia) ma io fatico a comprenderle.

Nadia ha detto...

@ silvio
assolutamente d'accordo con te

VIRI ha detto...

@GIANLUCA- Sì credo sia possibile.

@UNA DONNA- Lo stipendio che ho citato è vergognoso per entrambi, se tu guadagni ancora meno evvidentemente non si è ancora toccato il fondo. Ma non è questo il punto perchè esistono soggetti per i quali anche 10 euro sarebbero sprecati e si trovano sopratutto nelle stanze del potere. A costoro piace che per esempio noi due si stia qui a discutere se un insegnante merita due lire, se un operaio una lira e tu o io mezza lira. E' il modo migliore per fare "perdere le tracce" a discorsi di una qualche utilità programmatica e continuare a dissipare allegramente i nostri soldi e la nostra vita. Ti pare normale che un cittadino per avere un tetto sopra la testa debba privarsi di ca la metà di quello che guadagna?

Nadia ha detto...

@ salina
no che non è normale ma è la realtà dei fatti, sia che paghi affitto o che compri casa (come me) metà dello stipendio se ne và