mercoledì 21 gennaio 2009

AGGRAPPATO AL CIELO

La pazienza è la virtù specifica del pescatore, l’impazienza quella degli altri.

Si getta la lenza da uno scoglio, in un punto dove solo il pescatore conosce bene il fondo. E si aspetta e l’attesa può durare anche molto tempo. Mentre passano le ore e le stagioni diventa naturale riflettere e ricordare; l’analisi può essere illuminante e definitiva in questi casi, comunque un punto di riferimento. Le decisioni sono sempre secondarie anche se prevedibili: spesso ho atteso fin oltre l’ultimo minuto accettabile, per affetto o paura del nuovo ignoto che mi attendeva.Quando il grosso pesce arriva è sempre una sorpresa, un insulto alle proprie capacità di preveggenza: lo aspetti sempre qualche minuto dopo…
L'altra stanza segreta è qui e adesso, è una storia iniziata molto tempo prima dell’apertura di questo blog.

E’ un legame profondo, irrinunciabile, uno scrivere e pensare da lontano con una vicinanza intellettuale rara.

L'altra stanza è un simulacro dell’illusione di poter condividere ma è anche la definitiva sconfitta di un sogno leggero e invidiabile.

Qui di seguito, in qualche post, pubblicherò un piccolo libro o un lungo racconto, vedete voi; il titolo è la mia sospensione infinita dalla quale potrò liberarmi solo con uno strattone. Non ho rimpianti ma vi sono cose tuttavia che non è possibile raccontare. Forse solo intuire perchè al fondo di tutto sono solo un sognatore, come tanti.

2 commenti:

ANTONELLA ha detto...

Ci sono delle cose che non si possono raccontare e soprattutto , per quanto mi riguarda il fatto che ne consegue non riesce a giustificarne il peso dei pensieri e delle passioni che ha dovuto portare. Sembra poi di ridurre il tutto ad una azione mondana, ordinaria anche già prevista e prevedibile. Ma oggi sei stato ancora più impenetrabile.Oppure sono io che vorrei varcare quella porta

VIRI ha detto...

@ANTONELLA- Scusami ma proprio non riesco a capire quel che dici nella prima parte del commento e quindi non so cosa rispondere- Certo non posso negare che il linguaggio sia criptico, non ci sono riuscito a renderlo più agevole. Ma ci sono talmente tante cose dentro questo racconto che ordinarle è praticamente impossibile. L'ho scritto nell'inverno del 2007 e l'ho preparato con le emozioni dei vent'anni precedenti. Voglio dire che infinite volte mi son detto- stasera cominci e altrettante ho scarabocchiato su fogli sparsi. Poi il mio tempo si è addensato ed ho scritto tutto quello che leggerai in 2 settimane.