giovedì 15 gennaio 2009

WE LEARNED THE WHOLE OF LOVE



Sono più sereno perchè il quadro si sta ricompattando e nuove luci tagliano la penombra della mia stanza. Ho realizzato con matura certezza alcune cose che in fondo sentivo dentro di me ma tralasciavo con elegante snobismo; le certezze evidenti mi hanno sempre fatto sentire un po' in gabbia e, da giovane, non le ho mai invitate a casa.


Adesso non mi sono arreso, sono solo diventato più educato e comprensivo: faccio un favore a me e a loro. Di tanto in tanto mi siedo al caffè e discutiamo con un garbo mite e asciutto dei flussi vitali che attraversano le nostre esistenze...ed io sorrido, non visto, dietro le mie lenti. Amore e solitudine e parole che mancano; voci, le vostre, e vite, tante vite e mani e occhi...quale segreto nasconde allora questo silenzio che, infine, ci sottende tutti e questa solitudine che tutti ci rende fratelli?


Una persona mi ha chiesto di rileggere dopo molto tempo i passi di una poetessa: Emily Dickinson, e così ho riaperto una porta che forse mi aspettava ed è stato molto bello. Dovrei fare una traduzione e... l'ho fatta ma, incapace come sono di non farmi trascinare, ne ho scritta anche un'altra ed essa è la vera traduzione. Fidando nella comprensione di miss Dickinson.




We learned the Whole of Love The Alphabet -


the Words A Chapter -


then the mighty Book Then -


Revelation closed
But in each Other's eyes


An Ignorance beheld


Diviner than the Childhood's


And each to each,


a Child
Attempted to expound What neither -


understood Alas,


that Wisdom is so large And Truth -


so manifold!


Tutto imparammo dell'amore:
alfabeto, parole,
un capitolo, il libro possente,
poi la rivelazione terminò.
Ma negli occhi dell'altro
ciascuno contemplava un'ignoranza
divina, ancor più che nell'infanzia;
L'uno all'altro fanciulli
tentammo di spiegare
quanto era per entrambi incomprensibile.
Ah, com'è vasta la saggezza
e molteplice il vero!




Io però tradurrei così:




Se fosse un altro tempo,se fosse un'altra vita.


Ma è questa stropicciata esistenza


il nostro pane quotidiano.


Tu sai cos'è la solitudine-


Io so che la viviamo separatamente


ma amo ugualmente


la consuetudine mentale che


da sempre ci lega.


Mai domo


sono solamente più bianco


mia signora.

3 commenti:

ANTONELLA ha detto...

di questo post mi ha consolato il fatto che tu sia più sereno. che è un traguardo magari anche solo momentaneo a cui aspiro ogni giorno. Delle poesi entrambe bellissime vorrei far rilevare di come in effetti l'amore non sia mai un sentimento che condividi ma si agita in noi solitario e selvatico

Rosaria ha detto...

Ciao Salina, sei una persona bellissima e molto sensibile e scrivi con il cuore.
Ti leggo sempre con piacere.
UN CARO SALUTO DA ROSY.

VIRI ha detto...

@ANTONELLa- La mia serenità ha subito duri colpi negli ultimi giorni. Tu ne sei involontario tramite e non è la prima volta che succede: voglio dire che l'attrazione, anche pulita,fra 2 persone suscita in qualche modo invidie e velenosi risentimenti. E' un problema che conosco bene, la verità delle sensazioni è spesso troppo trasgressiva e lo scandalo arriva anche in contesti inusuali. E vero, non condivido l'amore con nessuno per tale motivo esso mi sta divorando.

@ROSY- Mi fai complimenti sinceri, credo ad essi e per me mi tengo la tua affermazione che ciò che scrivo prima di esser pubblicato deve ricevere l'imprimatur del cuore. Ti ringrazio.